La faida di Ercolano e gli omicidi ordinati dai boss: due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di cinque esponenti di clan camorristici del Vesuviano. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno consentito di acquisire rilevanti elementi di prova a carico di mandanti ed esecutori dell’omicidio di Ciro Munizzi, affiliato al clan Ascione, trucidato ad Ercolano il 19 giugno 1996 mentre si trovava in un salone da barbiere insieme al proprio figlio di tre anni, e dell’omicidio di Gennarino Brisciano, commesso ad Ercolano il 13 settembre 2003.

I due episodi, ricostruiti in dettaglio grazie al convergente contributo dichiarativo di collaboratori di giustizia ercolanesi, si iscrivono a pieno titolo nella feroce guerra di camorra tra i clan locali (una delle più lunghe e sanguinose nel panorama criminale partenopeo) e si inquadrano rispettivamente nella prima faida, che vedeva contrapposto il clan Ascione, del quale la vittima faceva parte, a quello degli Esposito-Del Prete-Iacomino, successivamente estintosi, e nella terza faida, che ha visto per alIDi militarmente contrapposte le cosche degli Ascione-Papale e dei Birra-Iacomino.