Il blitz di fine consiliatura della maggioranza di Stefano Caldoro si infrange sulla mancanza del numero legale in aula. La seduta convocata ieri pomeriggio alle 15, poi posticipata alle 17, è stata infine sciolta poco prima delle diciannove, quando all’esito della votazione elettronica su un emendamento si è rivelata la defezione di una fetta consistente del centro destra. Seduta rinviata ad oggi pomeriggio, dunque. La maggioranza proverà a ricompattare i ranghi ed a votare un provvedimento omnibus, che s’intitola “Disposizioni urgenti in materia di finanza regionale”, ma nel quale sono confluite disposizioni di natura estremamente eterogenea. Soprattutto nel testo è stata inserita la proposta di legge sul riordino della rete idrica in Campania che, a detta dell’opposizione e dei comitati per l’acqua pubblica, «è una mancanza di rispetto della volontà referendaria del giugno 2011». «Non è chiara», a loro avviso, la questione relativa alle tariffe e, con la costituzione degli Eato, che vanno a sostituire gli Ato, vengono tenuti fuori gli enti locali.

«Un vero e proprio assalto alla diligenza con finalità elettorali – denunciano il capogruppo del Pd, Lello Topo, ed il consigliere Antonio Mnarciano». Aggiungono: «C’è l’acqua, con la modifica della legge regionale sul servizio idrico integrato che è un assist alla Gori, C’è il tentativo di far passare in extremis il piano paesaggistico regionale, contestatissimo dagli ambientalisti e dall’opposizione. Il disegno di legge prevede, inoltre, deroghe che aumentano il rischio cemento nelle aree agricole della costiera sorrentina;ulteriori aumenti volumetrici nell’ambito del piano casa; un finanziamento al Villaggio del Fanciullo; l’aumento dei fondi destinati alle Pro Loco e varie altre proposte che afferiscono agli ambiti più disparati». La normativa sull’acqua è quella che suscita in particolare i patemi dei comitati, che ieri hanno presidiato per ore l’ingresso del consiglio regionale, C’erano il Wwf, Legambiente, una delegazione di Acqua bene comune, i comitati per l’acqua pubblica. In prima linea Alex Zanotelli, il comboniano che della battaglia per l’acqua pubblica ha fatto una ragione di vita e di missione e che è salito in consiglio ed ha assistito alla seduta. «Dobbiamo opporci con ogni mezzo – sottolinea – a questa vergogna che la maggioranza ha intenzione di portare a termine. Se necessario, dobbiamo essere pronti a forma di protesta e di disobbedienza civile estremamente forti e determinate». Ha poi concluso: «Domani saremo di nuovo qui, non molliamo. Cerchiamo di essere in tanti». Sulla vicenda interviene anche Luigi Gallo, parlamentare dei 5Stelle che ha partecipato al presidio del coordinamento dei comitati campani per l’acqua pubblica: «Il disegno di legge sull’acqua è un testo che è un vero e proprio schiaffo alla democrazia, Costruisce degli ambiti territoriali che non corrispondono ai bacini idrografici e non prevede alcuna rappresentatività diretta dei cittadini nell’ente idrico dell’ambito territoriale ottimale».