Match più duro del previsto ma alla fine la squadra di Allegri conquista i tre punti. Allo scadere Vidal sbaglia il rigore del 4-2. La qualificazione di nuovo a portata di mano

Juventus di lotta e non ancora di governo, almeno in Champions League. L’Europa è dura per Madama, costretta a rimontare l’Olympiacos per ritornare competitiva. Però ci riesce e alla fine è questo che conta. Partita umida di pioggia e di difficoltà. Gli uomini di Allegri, che a causa di infortuni e defezioni varie, sistema la squadra con un inedito 4-3-1-2 con Vidal libero di svariare dietro le punte che, in partenza sono Tevez e Morata, vanno in vantaggio con una magistrale punizione di Pirlo, al secondo centro consecutivo dopo quello di Empoli.

Rabbia Juve, rimonta in due minutiPoi, però, più che subire il ritorno dell’Olympiacos, che come avevamo testimoniato ad Atene non è granché, si fanno rimontare a causa dei propri errori. Infatti sia il pareggio di Botia che lo svantaggio di N’Dinga, entrambi di testa, derivano da due calci piazzati (un corner e una punizione), con la difesa schierata (male). A questo punto, sull’1-2, dopo il solito numero esagerato di occasioni sprecate, sembra serpeggiare la delusione nello Stadium stracolmo (anche il settore ospiti che ribolle di ultrà greci). Forse l’Europa non è un affare bianconero? Allegri toglie Morata e inserisce Llorente. I due sembrano compensarsi perfettamente: se il ragazzo non ingrana, il veterano invece incide sulla gara. E viceversa. Il pareggio nasce da una carambola tra palo e Roberto innescata appunto da Fernando, il 3-2 definitivo è un destro rasoterra di Pogba dal limite. Nel finale Tevez si conquista un rigore che però Vidal si fa parare dall’ottimo portiere dell’Olympiacos. La qualificazione è ancora un discorso aperto, ma la Juventus c’è. E a un certo punto, in questa notte di pioggia, pochi ci avrebbero scommesso un centesimo.